Il Messaggio
L'Economia di Comunione è un nuovo modo di intendere l'economia che unisce il legittimo desiderio alla generazione di profitto, con l'aspirazione di mettere al centro l'Uomo.
Per l'EdC il profitto e l'efficienza produttiva sono infatti obiettivi da perseguire con tenacia e dedizione, ma, e qui sta la differenza sostanziale con altri sistemi economici, non sono i soli obiettivi.
Secondo l'Economia di Comunione (e da qui viene il nome), il profitto va infatti prodotto e gestito seguendo una linea di condotta ispirata alla
cultura del DARE, opposta a quella generalmente usata, ovvero dell'AVERE.
Cardine importante di questa cultura del dare si trova nell'approccio dell'EdC alla gestione dei profitti:
- 1/3 va dedicato allo sviluppo dell'Azienda e di chi ci lavora, inteso come crescita produttiva, ma anche crescita umana e professionale delle persone, siano essi i lavoratori che l'imprenditore (non l'uno o l'altro);
- 1/3 va dedicato all'assistenza ai bisognosi, in modo da affrancarli dalla situazione di indigenza e renderli anche essi elementi attivi (e quindi a loro volta occasione di aiuto ad altri indigenti);
- 1/3 va dedicato alla crescita ed espansione della Cultura del Dare, da realizzarsi con la formazione di Uomini Nuovi, ovvero di persone che operino secondo tale paradigma.
Il modo migliore di comprendere il messaggio dell'Economia di Comunione è comunque quello di riceverlo direttamente dalle parole di Chiara Lubich, che di quel messaggio è la sorgente.
Il suo pensiero è stato raccolto in un documento del 5 Aprile 2001 dal titolo
Quattro aspetti dell'Economia di Comunione da sottolineare , in cui vengono affrontati i temi fondanti:
- La Finalità
- La Cultura del Dare
- Uomini Nuovi
- Scuole