Il meteo annunciava disastri, in questo inizio di Novembre funestato da eventi catastrofici nella vicina Toscana, e c'era il concreto rischio che la manifestazione organizzata ad Assisi fosse annullata causa pioggia e vento. Decido comunque di esserci: una Maratona con il nome del Santo di Assisi, San Francesco, "sponsorizzata" da valori umani e spirituali molto forti, è qualcosa di speciale, a maggior ragione in questo periodo di guerre interculturali che direttamente e indirettamente stanno impattandoci tutti. Questa era la prima edizione: era importante esserci... In effetti la mattina di domenica il cielo rovescia acqua a catinelle: il percorso che porta alla partenza in Assisi (la navetta ci ha lasciato a Porta Nuova) era un fiume da terra e dal cielo, e il piazzale in cui aspettare la benedizione (adiacente alla basilica inferiore) sembrava una cabina idromassaggio, con tanta acqua e tanto vento a tutti i lati. Circola la voce che siamo in 900 circa per la maratona, e 700 circa per la 10 Km, e poi i partecipanti alla camminata non competitiva. Forse i numeri finali erano un po' inferiori, ma di certo nessuno si è scoraggiato. Alle 8:30 il tempo inizia magicamente a migliorare e quando il Vescovo e altre persone dell'organizzazione leggono la Preghiera del Maratoneta, il cielo si apre e il Sole illumina la piazza e i partecipanti infreddoliti. Alle 9:35, dopo la partenza dei corridori della 10Km, si parte. Il tempo è molto bello, con Sole e caldo. Rimane certamente un vento teso, molto teso, e sistematicamente contrario indipendentemente dalla direzione del percorso. Ma questo si sà: è una situazione che accompagna il corridore per definizione... Un percorso che attraversa i luoghi di San Francesco, caratterizzato da uno spirito di coesione e di solidarietà che, sebbene tipico in questo tipo di corse faticose, si respirava ancora più a pieni polmoni. Una bellissima giornata. Una bellissima corsa. Una bellissima preghiera, quella del maratoneta. |