Resoconto sull'Incontro internazionale Commissioni Zonali EdC


Ho avuto l'onore di essere invitato a partecipare all' Incontro internazionale Commissioni Zonali EdC, riservato ai responsabili mondiali di zona.
Grazie a Luigino Bruni ho potuto partecipare alla giornata conclusiva, ed è stato un momento molto positivo ed importante.
Ci sarebbe molto di interessante per tutti, ma sarà la commissione a trovare il modo migliore di passare i messaggi più importanti, nel momento opportuno.
Quindi mi limiterò a commentare i punti salienti del video integrale dell'intervento di Chiara.




Il video integrale di Chiara

Il video risale ad un lungo discorso di spiegazione che Chiara ha tenuto in Brasile il 29/5/1991, pochi giorni dopo l'annuncio della nuova economia che doveva nascere.
Di solito ne vengono trasmessi solo alcuni brani, ma è solo ascoltandolo tutto, con l'abbondanza di dettagli che fornisce sia sulla storia dell'intuizione che sulla visione di realizzazione pratica che si apprezza la forza innovatrice e dirompente di un messaggio che è allo stesso tempo "celeste" e "terreno", pratico e attuale.
Alcuni punti importanti:
  • L'importanza dei Poli: l'esistenza dei poli non è un optional, ma è parte necessaria de predominante ell'intero modello.
    Essi rappresentano un laboratorio pratico in cui l'EdC viene vissuta appieno nel suo ambiente più consono (nel suo contesto ideale), ovvero nel suo modo più radicale e avulso da eventuali compromessi necessari alle realtà che operano in altri contesti.
    Essi fanno poi da traino per aziende poste al di fuori dei poli, ma rimangono nel loro ruolo di "fari" nell'ambito del agire economico.

  • L'EdC è essenzialmente pensata come modello di azionariato diffuso, in cui ciascuno è importante e contribuisce ad assumersi una parte di onere (e di rischio).
    L'imprenditore assume un ruolo nuovo: quello di persona capace che è in grado di prendere in mano l'attività e farla fruttare, che ha dei talenti per far eciò, ma non può essere solo

  • Comunione di cosa?: L'Economia di Comunione non deve pensare a condividere solo profitti.
    Certamente la loro condivisione è una parte importante (fondamentale) del processo, ma ci sono anche tante altre cose che si possono e devono condividere: talenti, tempo, ascolto...

  • Volontarietà del dono: tutti gli atti dell'EdC devono nascere da una libera scelta, ovvero non essere imposti. Devono essere il risultato di un moto interiore forte, che porti a ritenere il dare una cosa più importante che l'avere.

  • L'EdC è per tutti: essa è rivolta all'intero movimento dei focolari, e non solo agli imprenditori.

  • Essere radicati sul territorio: le attività di una azienda EdC devono essere viste in prima istanza alla luce di una stretta relazione con il territorio in cui essa opera

  • Un modo nuovo di trattare la povertà: l'Solo in questo modo, l'indigente diventa a sua volta parte del progetto.




Annotazione personale

Una ultima annotazione: si è sentita la voglia dei 200 partecipanti (solo un 100 presenti all'ultima sessione per ovvie necessità di viaggio - ma anche il punto degli assenti è stato rappresentato) di ripartire di slancio, con una carica interiore (l'Eros, come lo chiamano gli esperti) di passione ed eroismo, che sono già da sole elemento di arricchimento che ciascuno si è portato a casa.

Spero che queste poche righe abbiano reso l'idea e aiutato chi non ha avuto la mia stessa fortuna a percepire un momento di grande valore ed importanza.



Articolo tratto da: EdC Consulting Home Page - http://edc-consulting.org/index.html/
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